Due volumi scritti ed interpretati da due ospiti della Comunità Terapeutica di Montezemolo.
Diversi:
il primo, un volumetto che ben descrive l’esistenza del protagonista in modo spontaneo ed immediato, a momenti crudo.
Una storia di esperienze emotive forti a tal punto da confondere, una serie di cadute e recuperi via via sempre più complessi e resi precari da sostanze tossiche.
Infine, la capacità di recuperare la speranza e la capacità di pensare, da cui scaturisce l’opera pubblicata anche grazie alla capacità dell’operatore P.R. che scrive l’introduzione e col quale non posso che complimentarmi per la capacità di dar vita a chi ha rischiato di perderla consentendo a noi tutti di leggere una testimonianza che insegna e ci fa riflettere;
Il secondo, una pubblicazione di una serie di dipinti di ottima fattura, fotografati con sapienza, che trasmettono attraverso il colore ed il tratto emozioni coinvolgenti che ci fanno percorrere una strada fatta di occhi di ciclone che si risolvono via via in figure più rassicuranti e complete per concludere con la figura della donna di spalle che ha recuperato con l’identità la possibilità e la capacità di amare.
Grazie davvero ai colleghi che mi hanno regalato queste due opere; ho avuto chiara l’impressione che tutto il lavoro fatto per trasmettere un’idea di umanità della cura e del rapporto interpersonale sia passata e che le sensibilità reciproche di autori e operatori
abbiano generato un processo veramente benefico, o se preferite, terapeutico.
Caro Gianni la recensione che fai dei volumi è molto piacevole , invita alla lettura…. e alla condivisione del tuo entusiasmo ricordandoci la comunità di intenti e la reciprocità alla base dei percorsi di cura ,quando funzionano , e forse …..di tutti i rapporti “benefici”!